Cinque persone sono finite nel registro degli indagati per il crollo delle case popolari avvenuto in occasione del terremoto ad Amatrice.
Combatte per risollevarsi, lotta per riottenere la propria dignità Amatrice, il bel paese nella provincia di Rieti praticamente distrutto e messo in ginocchio dal terremoto dell’agosto del 2016. A distanza di quasi un anno, anche la giustizia ha iniziato a fare il proprio corso dopo aver effettuato indagini e perizie sulle cause dei crolli.
Cinque indagati per i crolli in occasione del terremoto ad Amatrice
Le indagini svolte dalla procura di Rieti hanno portato alla luce la possibile responsabilità umana per il crollo delle case popolari dell’Ater che ha causato la morte di diciotto persone. Le cinque persone finite nel registro degli indagati sono, come anticipato in esclusiva dal TG1 e riportato dall’Ansa, Ottaviano Boni, direttore tecnico della Sogeap srl che costruì le palazzine, Luigi Serafini, amministratore unico della società, Franco Aleandri, presidente pro-tempore dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Rieti, Maurizio Scacchi, geometra dipendente del Genio Civile di Rieti, e Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice.
Giuseppe Saieva: “Sono andati a risparmio nella costruzione delle case”
“Le palazzine sono state costruite molto male, e questo non si è verificato per altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa – ha sottolineato il Procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva. Sono andati a risparmio, un problema di costi e di profitti. Il fatto che si tratti di un edificio costruito dallo Stato ci addolora, bisognerebbe fare di più, laddove c’è una responsabilità pubblica le cose appaiono sicuramente di una gravità maggiore“.